mercoledì 21 ottobre 2015

12. Egg Rolls del Fondo Comunista



Ingredienti squisitamente per 1 persona:

- 6 òva anche non particolarmente fresche e non allevate a terra, e neppure bie (plurale di "bio", ndr)
- 1 confezione di mortadella a fette della Coop o roba del genere
- 1 confezione di formaggio grattugiato incerto
- salsa di pomodoro sempre della Coop o roba del genere
- 150 grammi di riso basmati
- sale e pepe
- olio di oliva quanto basta.

Potrà forse stupyre che una parte non indifferente delle Ricette Asociali provenga da: centri sociali, entità antagonyste, okkupazioni e altre simili realtà che non trovano generalmente spazio nella buona cucina. Intendiamoci: questa non è "buona cucina" nel senso classico, e i mastercèf possono tranquillamente andare a farselo troncare nel cülo. Però vi posso assicurare che, in codeste realtà pluridenunciate e sotto costante minaccia di sgòmbero, si pappa assai meglio che in diversi ristoranti del cazzo, anche perché generalmente ci si deve arrangiare allabellemmèglio per prezzi che variano dai 2 ai 5 euri a cranio, e quindi capirete da soli (e se non capite, so' emeritamente cazzacci vostri). Stavolta tocca al Fondo Comunista delle Case Minime di Rovezzano, dal quale pröviene questa ricetta che ha un nome e un nome solo: la Marinella. Io mi sono limitato a averla testata e adattata all'asocialità che più mi è congenita, con una piccola variante e nelle dosi fatte per un Asociale di quasi due metri per cento chili. Salud!

Ci vuole, prima di tutto, una padellina tonda di dimensioni piccole. Non ce l'avete? Compratevela, fatevela prestare, rubatela, quel che accidenti vi pare. Se putacaso è antiaderente, okei; se invece antiaderente non fosse, abbiate l'accortezza di ungerla bene d'olio senza scialare, sennò fate un troiaio. Poi non dite che non ve l'ho detto.

Sbattete le sei òva con una forchetta, ricordando che le òva non vanno sbattute a morte ma per 45 secondi e basta. Salate il tutto con sale fino (due prese) e pepate quanto più vi aggrada. Nella famosa padellina (antiaderente o meno che sia), fate scaldare l'olio con un pizzico di buon senso e poi cominciate a fare le frittatine.

Ora, dovete sapere che quando ho fatto questa cosa al Fondo assieme alla Marinella, di òva ne avevamo sbattute diciotto e sono venute fuori ventitré frittatine; essendo voi Asociali rigorosamente da soli, prendete le vostre sei òva sbattute e, con un cucchiaio, accomodate il composto ammodino rigirandolo con un coperchio di 1 minuto in 1 minuto circa. La prima frittatina, naturalmente, ve la arrovescerete sui coglioni se siete maschietti, o sulle ovaje se siete femminucce; dalla seconda ci piglierete la mano. Con sei òva dovreste riuscire a cavarne sette o otto frittatine che adagerete in un piatto a freddare un pochino.

Fatto il tutto, per ogni frittatina inserite mezza fetta di mortadella popolare, e arrotolatela senza farvi pigliare la luminosa idea di legarla con lo stecchino da denti; vedrete che stanno arrotolate bene da sole. Eseguita la bisogna, adagiate i rotoli (o egg rolls, come li ho chiamati in un ìmpeto di anglomania) in una teglia useggètta di alluminio che avrete previamente un po' oliata. Una volta adagiati gli egg rolls con la mortadella, cospargeteli di salsa di pomodoro e infine col formaggio grattugiato di incerta provenienza (tipo il bieco Gran Biraghi, che nei centri sociali va per la maggiore). 

Avrete nel frattempo preriscaldato il forno a 180 gradi per circa una decina di minuti; infilate la teglia nel forno e dedicatevi al riso basmati bollito, per la cui preparazione presumo di non dover dare eccessive istruzioni (e se le dovessi dare, siete veramente dei mongoloidi e fankülo al politically correct). Dopo circa dieci minuti, cavate fuori la teglia dal forno e servitevi il tutto in un piatto grande (o vassoio) assieme al riso basmati bollito e poco salato. Måltid!